AUTUNNO-INVERNO 2013-14

Nel guardaroba per le feste di questo Natale 2013 tre spunti su tutti: Reptile, Tartan e Pellicce.

Ruggiti primitivi si sono levati dalle passerelle parigine e milanesi, simili a urli primordiali come i canti di Hoodoo Gurus e Beasts Of Bourbon nella new-wave australiana degli anni ottanta, pitoni, coccodrilli, iguane, asciugati nel pop concettuale degli anni dieci. La femminilità solenne di Frida Giannini per Gucci, di drammaticità hitchcockiana, fetish eppure castigata (possibile?) si estrinseca nel coccodrillo nero-shiny di giacchini e stivali, e le gonne di cavallino o pelle al ginocchio svelano un mega spacco sul retro. A Parigi, thumbs up per il colombiano Haider Ackermann, astro nascente del pret-a-porter, lui che sarebbe l’uomo adatto a rivitalizzare l’architettura mai troppo rimpianta di Gianfranco Ferrè. Da urlo i suoi pantaloni di rettile con le cuciture destrutturate. L’androginia vista da Guy Laroche, Tra il sexy-rock alla Jimi Hendrix e la severità mitteleuropea di Marlene Dietrich, teorizza una signora chic fasciata in pelle nera zippata sulla schiena.

Se dalle parti di Moschino il tartan è un gioco sempre attuale, lo è di meno quando viene forgiato da un tipo come Hedi Slimane. Che nel ridefinire i codici della maison Saint Laurent pesca nell’immaginario grunge, con quadrettoni sui toni del rosso indossati da giovani groupie, sorelle adolescenti e peccaminose di quelle dei tempi di Kurt Cobain e Soundgarden. I tartan azzurri e viola di Marc Jacobs e Tommy Hilfiger sono invece, all’apparenza, più bon ton, new preppy ma grunge nell’intimo. E quelli gialli e neri di Versace sono un chiaro rimando all’epopea di Gianni, quando erano Stephanie Seymour e Helena Christensen a sfoggiare giacchine tartan su pantaloni di nappa con grandi zip.

Pellicce, l’ossessione del prossimo inverno. Quelle di Roberto Cavalli, indossate da creature della notte con trucco pesante alla Twilight. Di volpe, a pelo lungo, colorate e sfacciate. I dettagli rigati beige e nero apparsi sui cappotti Max Mara. Soprattutto il trionfo di visoni, volpi, pekan e cavallino che Karl Lagerfeld ha voluto per l’inverno Fendi. Mirabolantemente punk. Nei dress, nei cappotti, perfino nelle linguette delle scarpe e nelle stanghette degli occhiali.