UN ANNO DOPO, LONDRA 2012 È NELLE STRADE

Un anno dopo, Londra 2012 uguale Sportswear Chic. Da quando l’abbigliamento sportivo ha conquistato il mercato fashionista oltre a quello tecnico dei praticanti, il binomio moda-sport si è spinto sempre più oltre, fino a conquistare il palcoscenico ambito ed esclusivo delle Olimpiadi estive.
Così Londra 2012, oltre che per le imprese degli atleti, sarà sicuramente ricordata per gli eccellenti outfits, che sapevano più di passerella che di agonismo.

A Re Giorgio Armani il compito di disegnare le divise della Squadra Italiana. Sono anni che il nostro stilista più rappresentativo si cimenta con il mondo dello sport attraverso la collezione EA7. E non ha mai fatto mistero di apprezzare i fisici statuari degli atleti, la naturalezza e la sinuosità con la quale indossano tessuti tecnici, apparentemente rigidi e fuori dagli schemi fashion.
Tute cerate o di nylon, polo in piquet con i cerchi olimpici ricamate, per lui, per lei e anche per i bimbi, nella linea Armani Junior. Tutto rigorosamente declinato in blu, a sancire un identificazione già forgiata e sperimentata con la proprietà della Olimpia ( un nome , un destino ), gloriosa e pluridecorata squadra di basket milanese.

Spostandoci negli Stati Uniti, troviamo il big name a stellestrisce, Mr. Ralph Lauren.
Che si ispira ai giochi olimpici di Londra 1948, presentando riproduzione autentiche, di chiaro stampo vintage, di quelle divise. Camicie con colletto da cricket, maglie di pile con la scritta USA di feltro applicata e ricamata, occhiali, asciugamani, borse, cappelli come accessori. Uno stile che è un chiaro omaggio proprio alla squadra che da Londra 1948 ha riportato in patria il maggior numero di medaglie. I colori, per i suoi cardigan e per le ambitissime polo, sono bianco, rosso e blu. Ralph Lauren aveva già disegnato le divise olimpiche per Pechino 2008 e per le Olimpiadi Invernali di Vancouver 2010.

Phillips Idowu, Stella McCartney and Jessica Ennis model the Team GB outfit

Stella McCartney già disegna una capsule collection per Adidas. Ed ha trasportato la sua sensibilità, il suo tocco magico e lieve sulla divisa della spedizione dei padroni di casa britannici. Dove la bandiera del Regno Unito la fa da padrone su top, pantaloncini, tute e scarpe. Privilegiando la praticità, scegliendo tessuti stretch e cimentandosi per la prima volta con alcuni outfit da uomo. Naturalmente Stella, della quale è nota la deontologia ecologista – è l’unica stilista internazionale a permettersi di escludere pelle e pellicce dalla sua collezione eponima -, ha preteso che la produzione non facesse parte di quel sistema di sfruttamenti e soprusi tipici di chi lavora l’abbigliamento sportivo.