ARMANI/SILOS, UN REGALO PER I 40 ANNI
Giorgio Armani re di Milano, e d’Italia, in una occasione speciale, i suoi primi 40 anni. Perché ieri, alla vigilia dell’apertura di Expo2015 di cui è special ambassador, lo stilista, alfiere del made in Italy nel mondo e icona della contemporaneità estetica, è stato protagonista di un Armani day sui generis. Prima l’opening dell’Armani/Silos, spazio espositivo in via Bergognone 40, nell’ex fabbrica Nestlé, destinato a ospitare la sua collezione permanente di creazioni. Poi la sfilata restropettiva nel rinnovato Armani/Teatro: in passerella dieci anni di creazioni d’alta moda legate al progetto Armani privé.
Tra video-installazioni e cortometraggi destinati a raccontare il red carpet, i diversi piani raccontano le sfaccettature dell’universo Armani. Dal Daywear, con l’abito più vecchio del percorso espositivo (il completo con giacca in Principe di Galles, con collo Claudine, e bermuda, risalente alle collezioni di fine anni 70 e inizio anni 80) al piano dedicato agli Esotismi, ovvero l’amore di mister Armani per Cina, Giappone e per le culture orientali. O ancora la grande agorà dedicata agli Accessori, tutti pezzi eccentrici dalle collezioni Armani privé, e il piano dedicato ai Cromatismi, digressioni creative sul colore scandito da black & white, rosso passione o l’immancabile blu notte. Fino all’ultimo piano, dove prima dell’archivio digitale e della zona dedicata alle conference trova spazio l’area dedicata alla Luce e agli abiti sparkling creati negli anni. A punteggiare il percorso qualche capo maschile: «Devo dire che l’uomo è più noioso… La donna regala la possibilità di raccontarsi meglio a livello visivo. Per questo ho scelto di articolare il percorso in questo modo. Anche se la mia moda è sempre stata costruita attorno al concetto di coppia, di uomo e donna con uno stesso linguaggio estetico».
Parte del progetto immobiliare da 50 milioni di euro di investimento, che ha coinvolto gli spazi di Bergognone 38 e 40 e dove oltre all’Armani/silos hanno trovato posto anche uffici e showroom della griffe, lo spazio espositivo è una sorta di regalo alla città di Milano. «Credo che sia una bella cosa per la città, che ora dispone di uno spazio gigante, aperto a tutti e che prima non esisteva», ha continuato, «questo edificio mi ha dato modo di fare il punto sul mio percorso creativo. È costato un grande impegno economico e concettuale. Ma è molto emozionante e gratificante vederlo finito. In base agli accordi che abbiamo preso con il Comune di Milano potrà essere anche adibito a mostre ed esposizioni di altro genere, di arte, architettura e fotografia. Stiamo ancora decidendo come faremo evolvere il tutto. Quello che è certo è che è uno spazio inedito a disposizione della città». Aperto al pubblico sei giorni alla settimana a partire da oggi, l’Armani/Silos, celebrato anche da un francobollo speciale del Ministero dello sviluppo economico emesso con una tiratura limitata di 800 mila esemplari, è una roccaforte d’arte all’interno di un complesso di oltre 15 mila metri quadrati, una cittadella Armani desinata a crescere ulteriormente. «Abbiamo ancora qualche spazio da sistemare e non ho ancora deciso se verrà dedicato a creare un atelier dell’Armani privé o a ospitare uno spazio ad hoc per Emporio Armani… Guardando negli archivi abbiamo scoperto tante cose divertenti che abbiamo fatto in questi anni e che meritano di essere raccontate».
Scese le grandi scale attorno a cui è stata costruita la struttura e attraversata via Bergognone, per approdare al numero 59, ecco il nuovo Armani/Teatro pronto ad accogliere i 450 ospiti per lo show-rerospettiva dedicato ai dieci anni dell’Armani privé, la linea d’alta moda lanciata nel 2005. «Abbiamo voluto rifare il teatro, con le pareti ricoperte da grandi videoproiezioni, con la passerella a U. Per raccontare un momento di cambiamento», ha continuato lo stilista . Cambiamento con un battesimo importante: il primo show milanese della collezione privé, normalmente svelata a Parigi. In pedana un carosello di 80 ragazze, volti young & cool chiamati a interpretare gli oltre 160 abiti divisi in un racconto di 11 quadri estetici, simboli dell’Armani pensiero. «Anche in questo caso ho cercato di raccontare il mio universo, il mio mondo. Togliendo qualche eccesso di troppo e dando all’insieme un tono speciale. Di grande eleganza», ha poi detto Armani, che ha anche festeggiato la riapertura della boutique in via Montenapoleone 2: tre piani per un totale di oltre mille metri quadrati ripensati totalmente secondo un nuovo concept architettonico.