F1 in Australia, tra spettacolo e showbiz
Anche per il 2015 è il gran premio d’Australia a dare il via alle danze della Formula 1.
Partenza come sempre perfetta quella di Melbourne e del circuito semi-cittadino dell’Albert Park, attivo sin dagli anni ’50 e che spesso ha visto la sua sorte incrociarsi con quello di Adelaide, per poi avere nel 1996 l’investitura definitiva come tappa del Mondiale.
Ma non è solo il contorno, fatto anche di tanto spettacolo e glamour (diversi infatti gli appuntamenti con i piloti e le varie scuderie, cariche per l’inizio della nuova stagione), a colpire della tappa australiana: decisivo, come sempre, il tracciato, a detta dei tifosi uno dei più belli per assistere ad una gara automobilistica. Tanti i punti dove ammirare la perfezione dei gioielli tecnologici a quattro ruote, a partire dalla prima staccata, teatro in molte circostanze di duelli ruota a ruota e incidenti spettacolari, seguita dalla curva 3, dove la bassa velocità (si fa per dire) permette ai tanti fan sulle tribune di poter ammirare ancor più le livree delle auto. Ma dove si raggiunge l’apoteosi è alle curve 11 e 12, un sinistra-destra da affrontare in piena accelerazione, dove per Vettel e soci, che escono ad oltre 240km/h, non c’è spazio per la paura. Ed è qui che si vede chi fa la differenza, chi è il più temerario, il più forte.
Ma da una qualsiasi delle tribune dislocate sul tracciato basta distogliere gli occhi dalla pista per ammirare uno spettacolo unico come quello dello skyline di Melbourne, fatto di grattacieli ma anche laghi, campi da cricket e un verde sconfinato. Particolari unici che fanno del tracciato australiano uno dei più belli e apprezzati del Circus. Il Gran Premio d’Australia 2015 con l’assenza in griglia di ben cinque monoposto, ognuna con motivazioni dissimili, passerà alla storia per aver fatto compiere alla Formula 1 un passo indietro di oltre 30 anni in termini numerici.
Era infatti dal 1982 a Imola (GP di San Marino) che in partenza non c’erano così poche macchine: 13 allora, 15 questa volta. Chi ben comincia è a metà dell’opera, recita un famoso detto che calza alla perfezione a Lewis Hamilton, vero dominatore incontrastato del weekend australiano. Prese le misure al compagno di team Nico Rosberg durante le prove libere, in qualifica prima, e in gara poi, il campione del mondo della Mercedes ha lasciato le briciole agli altri. Per il britannico il successo numero 34 in carriera, a cinque lunghezze dal quarto posto assoluto di Vettel, che ha infiammato i fan della Ferrari con una gara davvero emozionante, culminata con il terzo gradino del podio. Un debutto ottimo per il tedesco sul sedile del Cavallino, atteso al riscatto dopo un 2014 da incubo. Peccato per l’altro alfiere della Rossa, Kimi Raikkonen, ritirato. Deludono invece altre grandi come Red Bull e McLaren: la casa anglo-austriaca piazza l’idolo di casa Daniel Ricciardo al sesto posto, mentre per la storica casa inglese, orfana di Fernando Alonso (alle prese con i postumi del misterioso incidente durante i test di Barcellona di qualche settimana prima), vede Jenson Button ultimo a due giri di distanza. Una crisi economica (e di affidabilità) che ha visto dunque poche auto al via, ma che comunque non ha fatto mancare lo spettacolo al pubblico giunto sulle tribune del tracciato.
Sì perché nonostante il calo nel 2014 a livello di telespettatori , con punte di oltre il 20% con quasi 25 milioni persi a livello globale, lo spettacolo della Formula 1 in Australia è rimasto intatto, con un weekend che ha visto le sole prove avere qualche ‘buco’ sulle tribune. Ma si sa, la gara sa regalare le vere emozioni. E poi, dopo lo champagne del podio, il via alle feste esclusive nel paddock organizzate dalle varie scuderie e dagli sponsor del Circus, che hanno visto sfilare non solo le stelle locali ma anche quelle dello showbiz mondiale. A partire dall’attore e politico americano Arnold Schwarzenegger, che oltre a condurre le interviste e a dare vita ad un simpatico siparietto sul podio con i protagonisti della gara, ha animato il dietro le quinte del gran premio d’Australia.