I GRAFFITI DELL’EAST VILLAGE, NYC

I graffiti dipinti sui muri dell’East Village sono tuttora espressione della vitalità della scena artistica underground newyorchese. Ogni viaggio nella Grande Mela dovrebbe includere una visita nel quartiere di Lower Manhattan delimitato a Nord da 14st Street, a Sud da Houston Street, a Est da Avenue D, a Ovest da 3rd Avenue. Anche solo per apprezzare l’attitudine della comunità locale, attiva politicamente e sensibile in tema di diritti civili.

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Nei primi anni sessanta i fermenti artistici e l’urgenza espressiva di intellettuali, artisti, musicisti e scrittori – in diaspora dal Greenwich Village e dagli affitti sempre più cari – trovarono proprio in queste strade l’humus naturale per germogliare il proprio talento e urlarlo al mondo intero. Così il quartiere si affollò di giovani talentuosi e impresari dal gran fiuto, che imposero la nascita di luoghi di aggregazione cult come Nuyorican Café, Peace Eye Bookstore, Fillmore East, Five Spot, Annex Tavern; oltre alla pubblicazione di giornali bibbie della controcultura quali East Village Other e Rat.

La musica Folk ha scandito il battito sonoro dai sixties di Bob Dylan agli eighties di Suzanne Vega, quando le gallerie d’arte accoglievano le opere di geni in embrione, Keith Haring e Jean-Michel BasquiatSt.Mark’s Place è tuttora un’oasi genuina di speakeasy e bancarelle, che resiste all’omologazione. Ma il vero centro nevralgico resta Tompkins Square, il cui parco è stato chiuso per un paio d’anni nei novanta per dissuadere spacciatori e homeless.