L’estate dei grandi concerti
Estate, tempo di concerti rock.
Da qualche anno la nostra penisola è tornata di diritto a far parte del circuito musicale che conta, e le star internazionali arrivano e riempiono stadi, arene e piazze.
Da una parte grandi nomi come Bruce Springsteen, Madonna, Radiohead, Cure, dall’altra festival organizzati in splendide cittadine e borghi graziosi con artisti di nicchia.
L’arrivo del Boss, a tre anni di distanza dall’ultimo tour europeo, ha scaldato l’Italia del rock. Un bagno di folla nelle tappe di Milano e Firenze, con sessantamila appassionati a stringersi attorno alla E Street Band, peraltro in forma smagliante: allo stadio di San Siro Bruce ha suonato per tre ore e quaranta con un bis di dieci brani e allo stadio Franchi ha sfiorato le tre ore sotto un diluvio universale, concerto epico e commovente.
All’Ippodromo delle Capannelle di Roma abbiamo invece assistito al probabile canto del cigno di Robert Smith, che ha annunciato il possibile addio dalle scene: rimarrà il ricordo di una delle migliori band, i Cure, degli anni ottanta, con il loro post-punk e la teatralità sofferta di Smith, oggi alquanto appesantito, il cui trucco estremo ha ispirato Paolo Sorrentino per la rockstar caduta in disgrazia – con la magnifica interpretazione di Sean Penn – di This Must Be The Place.
Il Lucca Summer Festival, giunto alla quindicesima edizione, si conferma una delle più eclettiche rassegne: nella centrale Piazza Napoleone del bel borgo toscano si sono alternati nomi come Laura Pausini, Norah Jones, Blink 182, Kasabian, Tony Bennett, Duran Duran e, per la prima volta in Italia, Tom Petty & The Heartbreakers.
Umbria Jazz non ha certo bisogno di presentazioni. E’ il festival più longevo e prestigioso, e da qualche anno mischia con acume musica e cibo, inserendo nel programma musicale ristoranti e aperitivi, nei luoghi adorati dai turisti di Perugia e dintorni. Al Jarreau, Erikah Badu, la Band di Herbie Hancock, Sonny Rollins tra le guest star di quest’anno. La proiezione di ‘ Marley ‘, unico documentario autorizzato dalla famiglia del compianto re del reggae, e l’esibizione nella serata finale di Sting sono stati i punti più alti.
Uscendo dai confini nazionali il Montreaux Jazz Festival, peraltro visitato ogni anno da centinaia di appassionati italiani, è stato un trionfo: dal Jazz di Pat Metheny, Herbie Hancock, Paco De Lucia, Bobby McFerrin & Chick Corea, Afrocubism al Blues con Buddy Guy, Little Feat, Dr. John e Van Morrison, al sound brasiliano di Sergio Mendes per finire con Ian Anderson dei Jethro Tull, Neneh Cherry e Alanis Morrissette. Venerdi’ 13 luglio poi, il Casino’ di Montreux si e’ trasformato nella più grande discoteca di tutti i tempi con Freak Out, un immenso Dance Party diretto da Nile Rodgers degli Chic con guest stars Grace Jones, Alison Moyet, Cerrone e Tavares.
Ben Harper, Paul Weller e Lanny Kravitz sono invece stati i migliori in cartellone al Festival ‘ Dieci giorni suonati ‘, nella splendida cornice del Castello Sforzesco di Vigevano.
Bob Dylan, per il suo unico concerto italiano del 2012, ha fatto tappa con il suo Never Ending Tour in una delle meraviglie enogastronomiche del norditalia. A Barolo nelle Langhe, con il contorno di colline verdi e di vitigni che tutto il mondo ci invidia, Dylan ha offerto due ore di grandi canzoni, seduto al pianoforte, talvolta all’armonica, con la solita band rock di supporto. Purtroppo, ed è un vero peccato, non ha toccato l’Italia il tour di Paul Simon. Nel venticinquesimo anniversario di Graceland, mitico album nel 1987 che mischiava, primo nella storia, i ritmi africani con il pop, creando quel genere che sarebbe poi stato battezzato come ‘ World Music ‘.
Hanno festeggiato i cinquant’anni di attività’ con un tour mondiale i gloriosi Beach Boys. Due le tappe italiane, Roma e Milano. Un’occasione per riascoltare le irresistibile melodie e i cori inconfondibili di Brian Wilson e compagni, riunitisi per l’occasione, superando faide familiari e dissidi che si trascinavano da decenni.