NYC FASHION WEEK, REVOLUTION IN THE AIR
Si respira un’energia nuova, vibrante e tesa come il freddo di queste giornate alla fashion week newyorchese. Per merito di un manipolo di giovani ed emergenti designer capaci di coniugare al meglio, come solo a NYC si può, arte, musica, movies, vita notturna e vintage, trovando humus in una scena che sembra tornata quella dei gloriosi anni settanta e ottanta.
Forse è presto per parlare di rivoluzione, quel che è certo è che un sottobosco di talenti capaci di parlare un nuovo linguaggio sta chiedendo attenzione e sgomitando accanto ai guru della moda americana. Prendiamo Adam Seldman, già noto per avere vestito Rihanna agli scorsi CFDA Awards e quindi apprezzato per avere mescolato cultura pop e arte contemporanea. Ha fatto sfilare ragazze dal mood battagliero con abiti da sera con collare nero e Converse ai piedi o vestite da scolarette impertinenti.
La presentazione di Area NYC è stata ancora più artistica, un trionfo di pantaloni palazzo, top in jacquard o con stampe olografiche e intimo tempestato di Swarowski incrociato sotto t-shirt in satin. Ad entusiasmare poi, sono state le sperimentazioni di Eckhaus Latta, che si sono persino meritate un’esibizione al MOMA’s PS1. Un crescendo di pantaloni devoré e gonne fatte di sovrapposizione con giacche vintage per abbinamenti apparentemente senza senso per look universali e intimi al tempo stesso.